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13 ponti: what's to know

Lo snodo idraulico delle Tombe Morte-Tredici Ponti costituisce il più importante concentramento di corsi d'acqua artificiali della provincia di Cremona, irrigando circa 85.000 ettari di campagna. Qui si riuniscono i navigli civico di Cremona e Grande Pallavicino, tratti dall’Oglio, le rogge originate dai fontanili posti lungo la linea di confine tra le attuali province di Cremona e Bergamo e il canale Vacchelli, che porta le acque dell’Adda.

L’appellativo di Tombe Morte deriva, con ogni probabilità, dalla presenza in tale sito di uno o più manufatti (tombe, tombini) caduti in disuso. Durante il XII secolo una cospicua quantità di acqua proveniente da fontane aperte nei territori di Isso, Barbata, Covo e Romano (allora appartenenti al territorio cremonese) venne convogliata nel naviglio Vecchio in direzione di Cremona. Il canale, a cui si aggiunse in seguito acqua estratta dall’Oglio a Calcio, venne nel XIV secolo adattato alla navigazione, divenendo l’attuale naviglio Civico di Cremona.

Esso si divide al Forcello di Fontanella in due rami, Melotta e Casaletto, che si riuniscono al Forcello di Salvirola; da qui raggiunge Cremona. Il naviglio Grande Pallavicino è il canale principale della rete irrigua del Condominio Pallavicino, costituita da un insieme di corsi d’acqua aventi origini diverse e riuniti in un’unica proprietà da Galeazzo I Pallavicino nel XVI secolo. Alimentato dall’Oglio tra Calcio e Pumenengo, esso ricevette in seguito l’apporto di vari fontanili aperti lungo la striscia oggi individuata come Basso Bergamasco (fascia di passaggio dall’alta alla bassa pianura lombarda).

Il canale Vacchelli venne progettato negli anni immediatamente successivi la proclamazione dell’Unità d’Italia ed ultimato, con il decisivo contributo di Pietro Vacchelli, nel 1893. Esso origina in località Marzano con presa d’acqua dall’Adda e termina alle Tombe Morte dopo 34 chilometri di percorso. La sua costruzione fu accompagnata da proteste e opposizioni da parte di parecchi comuni del Lodigiano e della Gera d’Adda, che temevano l’impoverimento delle acque dell’Adda, di molti proprietari del Cremasco, che paventavano il dissesto delle loro campagne divise dal nuovo manufatto, e infine dei cremonesi della “bassa”, zona per sua natura afflitta da problemi di bonifica idraulica dei quali si temeva l’aggravamento per l’apporto di nuove acque irrigue.

Alle Tombe Morte il canale dispensa le sue acque ai navigli Civico Grande Pallavicino, nonché ad un fascio di rogge a questi affiancate, trasformando così l’Adda nella fonte di approvvigionamento idrico più generosa per la terra cremonese. Un canale scolmatore, noto con il nome di Scolmatore di Genivolta, riversa nell’Oglio in caso di piene le maggiori portate.

Le numerose rogge secondarie (Frata, Gallarana, Castelvisconta, Tinta, ecc.), che scorrono parallele fin oltre la località Tredici Ponti e i cui nomi richiamano quelli dei casati aristocratici e delle famiglie religiose che le avevano aperte fin dai secoli medievali per l’irrigazione di vaste proprietà, subirono nel tempo svariate e molteplici modificazioni.

da https://www.comune.genivolta.cr.it/pagine/il-complesso-idraulico-delle-tombe-morte-e-i-13-ponti

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