Qui puoi:
Partire per un giro in ebike
Prenota una bici per raggiungere questo luogo su due ruote (elettriche). Sulla destra della pagina trovi i percorsi che passano propri da qui.
Prenota la tua bici oraChiesa di Santa Croce d’Ete: cosa c'è da sapere
Percorrendo le nostre strade, lontane dalle grandi vie, avventurasi tra i colli e le valli che caratterizzano il paesaggio maceratese, ha la fornuta di imbattersi in luoghi suggestivi, spesso arricchiti da magnifiche chiese, segni tangibili della religiosità dei nostri avi. Una delle più belle fra queste, in territorio di Mogliano, fra la vallata dell’Ete Morto che spicca solitaria in mezzo al verde di una campagna ben coltivata, è la chiesa del Santa Croce d'Ete.
La Chiesa, risalente al 1579, è ad una navata con pianta a croce latina per la presenza di due altari laterali nel transetto; ai lati un portico per accogliere i pellegrini, una volta presente anche davanti alla facciata.
Le origini
Lungo un’antica strada per Fermo, nei pressi di un’ansa del torrente Ete e al confine con Gabbiano e Francavilla, esisteva un’edicola, probabilmente risale alla seconda metà del XIV sec., sulla cui parete era affrescata una bella immagine del Crocifisso con il Padre Eterno.
Nella seconda metà del 1500 un episodio ne determinò un radicale cambiamento. Si tramanda che un giorno, presumibilmente nella primavera del 1578, all’interno di questa “pinturetta”, forse per un improvviso acquazzone, si riparò una pastorella soprannominata “la caprara” che aveva con sé degli animali al pascolo, ma una voce le intimò di andarsene da quel luogo di orazione. Sbigottita e spaventata raccontò l’accaduto: la notizia si diffuse rapidamente e prima i moglianesi, poi numerosi forestieri, si recarono sul posto a venerare l’immagine per lungo tempo trascurata. Le elemosine erano cosi abbondanti che per custodirle si ricorse ad un cassone foderato di ferro (oggi nel museo parrocchiale di S. Maria di Piazza).
Intanto si andavano moltiplicando i già numerosi prodigi attribuiti a questa icona per cui se ne interessò l’arcivescovo di Fermo, che dopo il sopralluogo decise di far costruire sul luogo una grande chiesa con le copiose offerte raccolte
L’11 novembre 1579 l’arcivescovo ordinò una pubblica processione di tutto il clero e delle confraternite, a cui partecipò anche una gran folla. A piedi si recarono alla cappella; l’arcivescovo venerò l’immagine, celebrò la messa e, vestito d’abiti pontificali, benedisse e collocò la prima pietra, dedicando l’erigenda chiesa al Crocifisso. L’episodio è ricordato in una lapide posta sulla parete di fondo.
La Chiesa del SS. Crocifisso d’Ete (o Santa Croce) esercita ancora oggi un fascino particolare sugli abitanti di Mogliano e dei dintorni. L’appuntamento principale è per la festa di santa Croce il 3 maggio. Oltre alle celebrazioni liturgiche e alla fiera, è l’appuntamento per la tradizionale merenda sui prati che circondano la chiesa.