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Masseria Carignani (Nardò): cosa c'è da sapere

Siamo nelle campagne di Nardò, nel cuore pulsante dell'Arneo, distesa salentina intrisa di storia e tradizioni. Qui la Masseria Carignani si erge come sentinella di un'epoca di fermento sociale. Tra le sue antiche mura, riecheggiano le voci di un popolo che, negli anni '50, osò sfidare l'immobilismo del latifondo.

Queste terre, appartenenti al marchese Tamborrino, divennero epicentro di un movimento di occupazione, un grido di riscatto verso le autorità nazionali, affinché includessero l'Arneo nei piani di riforma agraria. La reazione dello Stato fu implacabile, con un dispiegamento di forze che vide persino un velivolo solcare i cieli, tracciando le rotte dei contadini in rivolta, come narrato dalle cronache di Vittorio Bodini.

Le occupazioni, che si susseguirono tra il 1949 e il 1951, furono segnate da episodi di forte impatto emotivo, tra cui il simbolico "rogo delle biciclette", un atto che vide decine di mezzi arsi dalle fiamme. Le parole del poeta Vittorio Bodini, che descrisse questa terra come "ostinata", risuonano ancora oggi, testimoniando la tenacia di chi lottò per il diritto a coltivare il proprio futuro.

Oggi, la Masseria Carignani, con il suo carico di memoria e la sua bellezza austera, rappresenta un simbolo di resilienza, che racconta di un periodo particolarmente duro per la storia italiana.

Il "rogo delle biciclette": un atto di sfida e repressione

Nel fervore delle lotte contadine che infiammavano l'Arneo nel 1951, il "rogo delle biciclette" emerse come un simbolo potente di resistenza e repressione. Le biciclette, compagne silenziose dei braccianti, si trasformarono da semplici mezzi di trasporto a strumenti di ribellione.

In un'epoca in cui la mobilità era sinonimo di libertà e organizzazione, i contadini utilizzavano le loro biciclette per tessere reti di solidarietà, spostarsi agilmente tra i campi e sfuggire alle maglie della sorveglianza. La loro agilità su due ruote diventava una sfida aperta all'autorità, un modo per rivendicare il diritto alla terra e alla dignità.

La risposta delle forze dell'ordine fu un atto di violenza simbolica: il rogo delle biciclette. Le fiamme che divoravano i telai di metallo e le ruote divennero un monito, un tentativo di spezzare la determinazione dei contadini, di immobilizzare la loro lotta. Ma il fuoco, anziché spegnere la ribellione, la alimentò. Le ceneri delle biciclette bruciate divennero un simbolo di resistenza, un ricordo indelebile della brutalità subita e della forza indomabile di chi lottava per un futuro migliore. In quel gesto di sfida e repressione, si consumò un capitolo cruciale della storia dell'Arneo, un capitolo che ancora oggi risuona nelle memorie di chi abita queste terre.

Dove si trova Masseria Carignani (Nardò)

Leaflet © OpenStreetMap contributors

Masseria Carignani (Nardò)

Indirizzo:

Nardò