Tipi Percorsi
In questo percorso,oltre a pedalare immersi nella natura incontaminata delle nostre Valli potrai godere dei panorami delle Big Bench di Mongiardino Ligure e di Vobbia.Durante questo tour attraverserai 2 pachi regionali, in Liguria Il Parco Dell' Antola e in Piemonte, il Parco dell' Alta Val Borbera.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
Partendo dal punto di noleggio ebike di Mongiardino Ligure,si segue la stradina "via Crêuza" che ripercorre l' antica VIA DELLA SALATA. Il nome dice tutto.Era una delle strade dove le carovane di muli carichi di sale, erano diretti verso la Lombardia e il Piemonte.Arrivati alla frazione di Costa Salata ,si prosegue atrraverso uno stretto bivio che sale a sinistra, segnallato da una freccia di legno. Qui si abbandona lo sterrato,e la stradina sale tranquillamente, vi sono piccoli tratti in cui il terreno e' sconnesso ed e' raccomandabile ,scendere e spingere per il breve tratto l' e-bike,in alcuni punti vi sono delle pozzanghere.La stradina si immerge in un bosco di castagni.A un certo punto si incontra un grande prato verde ,girando a sinistra si entra in quel che rimane del paese e della piccola chiesetta dedicata a San Pasquale.
Ritornati nella strada principale si prosegue verso Borassi ,Frazione di Roccaforte Ligure . Il percorso prosegue verso Montemanno, e qui si gode di una bellissima vista sulla Val Sisola e sui vigneti di Timorasso,Arrivati a Sisola si rientra pedalando lungo la strada ormai asfaltata.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
Si parte dal punto di noleggio Bike Square di Arquata Scrivia e si attraversa il centro abitato in direzione del sito archeologico dell'antica città di Libarna, uno dei principali in Piemonte per ricchezza di reperti quali l'anfiteatro, il teatro, i quartieri abitativi con alcune strade urbane e la ricostruzione tridimensionale delle terme, delle porte urbane e del foro pubblico. Terminata la visita si ritorna ad Arquata e si raggiunge via Don Minzoni e a seguire la strada Comunale per Partolungo, una frazione di Gavi. E' una bella strada che attraverso una zona boscosa e tranquilla, località Pratolungo, arriva alla Strada Provinciale 161. Si attraversa, si sale in direzione Lungarola e si svolta prendendo la curva a sinistra. Si prosegue curvando a sinistra e ritprnando sulla S.P. 161 per raggiungere il suggestivo Centro Storico di Gavi, d'interesse turistico per le numerose testimonianze storiche tra le quali la Chiesa romanica di S. Giacomo, il Palazzo Municipalee l'antica porta della città risalente al XVI sec. Non mancano a Gavi i numerosi prodotti tipici locali tra i quali spiccano l'omonimo vino Gavi doc tra i bianchi italiani più rinomati e gli amaretti di mandorle dalla ricetta esclusiva. A strapiombo sul borgo antico di Gavi si erge l'omonima Fortezza cinquecentesca, su di una rocca naturale, oggi visitabile come struttura museale. Terminata la visita a Gavi si ritorna ad Arquata imboccando Via Piona e attraverso un percorso anche in parte sterrato, raggiungendo nuovamente la località di Pratolungo e ritornado sul percorso di andata. Ad Arquata non può mancare una visita all'antico Centro Storico tra cui spiccano la Via Interiore dove numerosi vicoli sono arrichiti con portali di pietra databili tra il XIII e XV secolo e di archi a sesto acuto. Tra gli edifici si nota la casa Gotica contraddistinta da un' originale struttura lignea con tamponamento murario. Dopo una sosta golosa in uno dei numerosi locali cittadini si rientra nel punto di noleggio di Bike Square.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
Si parte dal punto di noleggio Bike Square Grondona Azienda Agricola Biologica Celestin Ovie. Il percorso è interamente su strada asfaltata di basso traffico. Si attraversa la verdeggiante Valle del torrente Spinti e si raggiunge il caratteristico centro di Grondona, ricco di testimonianze storiche. Il borgo ricorda quelli medievali dell'entroterra Genovese, con edifici costruiti in pietra locale. Tra le atrattive da vedere, la Chiesa dell'Annunziata e la Chiesa di S. Maria dell'Assunta, entrambe romaniche, la torre cinquecentesca superstite del Castello Doria e l'antico ponte in pietra. Da Grondona si inizia a salire ed il percorso diventa panoramico fino a raggiungere le località di Sasso e Lemmi, quest'ultimo un piccolo altipiano ricco di prati e pascoli. Da qui si inizia la lunga discesa immergendosi nei bosco di latifoglie dai mille colori e profumi, fino ad arrivare a Castel de Ratti e da qui attraverso un ponticello su Borbera si raggiunge Borghetto Borbera dove si poò visitare il suo centro storico e le sue botteghe. Terminata la visita si riattraversa il ponte e suparata la località di Torre Ratti si inizia una strada immersa in campi verdeggianti che costeggia il torrente Borbera fino ad arrivare al gradevole centro storico di Vignole Borbera. Si riprende infine la strada per Arquata ripiegando su di un percorso secondario ricco di saliscendi in un contesto rurale verdeggiante che riconduce alla località di Varinella, al ponte sul torrente Scrivia e poi al centro di Arquata Scrivia e da qui nuovamente in Valle Spinti.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
Si parte dal punto di noleggio Bike Square di Arquata Scrivia e percorrendo la via centrale che attraversa il centro storico si raggiunge il ponte sul torrente Scrivia in direzione di Grondona. Alla frazione di Varinella si svolta a sinistra e attraversando il centro storico si ripiega su di un percorso secondario ricco di saliscendi in un contesto rurale verdeggiante che giunge all'abitato di Vignole e al suo centro storico. Da qui ci si immette su di una strada immersa in campi verdeggianti che costeggia il torrente Borbera fino ad arrivare alla località di Torre Ratti e superato il ponte sul torrente si giunge a Borghetto B. Da qui si prende la strada provinciale per Garbagna passando per la frazione di Molo Borbera di cui è ben visibile dalla strada l'antica torre medievale. Superata la galleria si raggiunge il caratteristico borgo di Garbagna, uno dei più bei Borghi d'Italia. A Garbagna si può visitare il centro storico risalente a prima dell'anno mille, con le sue antiche chiese, l'oratorio ed i resti dell'imponente castello. Inoltre questo borgo è oggi assai noto per la produzione ed il commercio del formaggio Montebore, sin dal XII sec. apprezzato sulle tavole nobili di Genova e Milano, oggi presidio Slow food per la sua storia e per la particolarità di essere fatto con latte crudo vaccino ed ovino che conferiscono un sapore unico a questo prodotto. Terminata la visita si rientra ad Arquata ripercorrendo la stessa strada utilizzata all'andata.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
Si parte dal punto di noleggio Bike Square di Arquata Scrivia e attraversando l'isolato, verso la collina, si raggiunge via Don Minzoni e a seguire la strada Comunale per Partolungo, una frazione di Gavi. E' una bella strada che attraverso una zona boscosa e tranquilla, località Pratolungo, arriva alla Strada Provinciale 161. Si attraversa, si sale in direzione Lungarola e si svolta prendendo la curva a sinistra. Si prosegue fino ad intercettare a destra la S.P. 162 per Monterotondo, in gran parte in salita. Al termine della salita girando a destra si costeggia la chiesa di Monterotondo e si prosegue compiendo un anello di circa 8 km in mezzo ai vigneti del rinomato bianco piemontese: il Gavi doc. Completato l'anello si inizia la discesa che conduce al suggestivo Centro Storico di Gavi, d'interesse turistico per le numerose testimonianze storiche tra le quali la Chiesa romanica di S. Giacomo, il Palazzo Municipalee l'antica porta della città risalente al XVI sec. Non mancano a Gavi i numerosi prodotti tipici locali tra i quali spiccano il Gavi doc e gli amaretti di mandorle dalla ricetta esclusiva. A strapiombo sul borgo antico di Gavi si erge l'omonima Fortezza cinquecentesca, su di una rocca naturale, oggi visitabile come struttura museale. Terminata la visita a Gavi si ritorna ad Arquata percorrendo lo stesso percorso dell'andata ovvero la strada della Lungarola e la via di Pratolungo. Ad Arquata non può mancare una visita all'antico Centro Storico tra cui spiccano la Via Interiore dove numerosi vicoli sono arrichiti con portali di pietra databili tra il XIII e XV secolo e di archi a sesto acuto. Tra gli edifici si nota la casa Gotica contraddistinta da un' originale struttura lignea con tamponamento murario.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
L'itinerario parte dal punto di noleggio Bike Square sito in Cabella Ligure. Di qui si prende la S.P. 140 e si attraversa il ponte sul Borbera fino a raggiungere le locaità di Dovanelli, Dova Inferiore, Dova Superiore e infine il valico di San Fermo, un valico dell'Appennino ligure posto a quota 1.129 m presso il Monte di San Fermo lungo la strada che collega la Liguria con la val Borbera. Il valico nel passato era molto importante perché vi passava la via del sale diretta in Lombardia. Nel lato piemontese del valico si trova la cappella di San Fermo con due bassorilievi provenienti dall'antica abbazia di San Clemente. Dal valico si ha una fantastica vista sulla val Borbera, Valle Scrivia e Val Vobbia, nei giorni tersi la vista raggiunge le Alpi Occidentali, la Liguria e a volte anche la Corsica. La Cappella di San Fermo, si trova sul confine fra Liguria e Piemonte, ad un'altezza di 1177 metri s.l.m., sull'Appennino Ligure. Dalla cappelletta si possono ammirare il Mar Ligure, gli Appennini, le Alpi occidentali e, nelle giornate più limpide, il Monviso. La festa patronale si tiene presso l'omonima cappella il 9 agosto di ogni anno, preparando le caratteristiche frittelle liguri. Per il ritorno si passa dalle località di Casalbusone e Gordena, tipici borghi simili a quelli dell'entroterra ligure, costruiti con la pietra locale ed immersi in una natura incontaminata di boschi di faggi, roveri e castagni.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
La partenza e' il punto di noleggio Bike Square di Cabella Ligure. Da qui proseguendo lungo la provinciale 140, si arriva in prossimità dell’abitato di Albera Ligure dal quale inizia la Valle dell’Albirola. Dopo il ponte di ferro inizia una piccola strada secondaria asfaltata che conduce alle frazione di Santa Maria – Vendersi. Percorrendola si arriva in un suggestivo borgo, con le case in pietra e il seicentesco mulino ad acqua di Santamaria, raggiungibile tramite un sentiero acciottolato che prosegue fino al laghetto che alimenta il Mulino dove si trova una piacevole area dove sostare. Proseguendo sull'anello, dopo alcuni tornanti, si raggiunge Santa Maria dove fare un'interessante passeggiata tra le suggestive case in pietra, un antico lavatoio e vedere la chiesetta dedicata alla Madonna della Neve. Riprendendo il percorso si arriva a Vendersi, un piccolo borgo ben valorizzato dai suoi abitanti con addobbi floreali. Qui è possibile vedere la Chiesa dei Santi Matteo e Fortunato, risalente al IX secolo, costruita sulle rovine dell' Abbazia di Vendersi, tra le più antiche fondazioni monastiche della zona. Da qui si gode di una vista mozzafiato sulla Valle Borbera. Lasciato l’abitato di Vendersi, dopo pochi chilometri si raggiunge Pallavicino e infine il castello di Borgo Adorno edificato nel 1100 dagli Spinola, oggi Casa Museo della pittrice Clemen Parrocchetti. Da qui il percorso è particolarmente panoramico. Si raggiunge localita' Campana e si ritorna nella strada provinciale verso Cantalupo Ligure, passando per la località di Pertuso, nota quale punto di partenza del suggestivo trial denominato Le porte di pietra. Da qui si può ammirare un suggestivo canyon, lungo alcuni chilometri e contraddistinto da una natura molto aspra dominata da spettacolari formazioni rocciose, purtroppo noto anche per tristi episodi legati alla seconda guerra mondiale. Prima di ritornare a Cabella Ligure vale la pena salire sul suggestivo ponte di ferro e attraversare il fiume dal quale prende il nome lo splendido territorio di questa vallata tra Piemonte e Liguria.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
Un itinerario panoramico, alla scoperta della storia e degli ambienti naturali delle Valli Borbera e Grue, caratterizzate da paesaggi suggestivi e da una ricca offerta enogastronomica che risente della storia di queste valli, crocevia di commerci lungo le antiche vie del sale addossate sui crinali delle pendici montuose, dall'entroterra ligure alla pianura Padana, già a partire dal VI sec. a. C. Nei locali che troverete sul vostro percorso non potrete fare a meno di degustare il Timorasso doc un bianco prodotto dal vitigno autoctono a bacca bianca coltivato solo in queste valli grazie alla particolarità del terreno e del suo clima soleggiato. L'itinerario parte dal punto di noleggio Bike Square sito in Cabella Ligure. Di qui si attraversano gli abitati di Albera Ligure e Cantalupo Ligure. Arrivati in frazione Pertuso ci si immette su strade secondarie verso le frazioni di Zebedassi e Vigoponzo, un balcone naturale verso la Valle Borbera dove poter godere del panorama incontaminato delle creste montuose ricoperte di boschi di faggi, roveri e castagni. Arrivati in cima al crinale vale la pena di deviare dal percorso per visitare il borgo di Dernice, dominato dai resti di un Castello o la torre saracena arroccata su di uno sperone di roccia arenaria. Questo luogo è oggi assai noto per la produzione ed il commercio del formaggio Montebore, sin dal XII sec. Apprezzato sulle tavole nobili di Genova e Milano, oggi presidio Slow food per la sua storia e per la particolarità di essere fatto con latte crudo vaccino ed ovino che conferiscono un sapore unico a questo prodotto. Visitata Dernice si scende a Garbagna, uno dei borghi più belli d'Italia, passando prima per l'omonima frazione di Montebore dove si può ammirare un panorama unico dominato da verdi pascoli. A Garbagna si può visitare il centro storico risalente a prima dell'anno mille, con le sue antiche chiese, l'oratorio ed i resti dell'imponente castello. Da Garbagna si ritorna prendendo la S.P. 120, passando per Molo di Borbera fino a Borghetto Borbera, dove si può visitare il caratteristico centro storico. Da qui si ritorna a Cantalupo l., Albera e Cabella, passando per la S.P. 140 dove si può ammirare, per un tratto di circa 6 km, un suggestivo canyon, contraddistinto da una natura molto aspra dominata da spettacolari formazioni rocciose, purtroppo noto anche per tristi episodi legati alla seconda guerra mondiale.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
Un itinerario panoramico, alla scoperta della gastronomia e degli ambienti naturali delle Valli Borbera, Curone e Grue, caratterizzate da paesaggi suggestivi su percorsi anticamente utilizzati come sentieri per il trasporto delle merci dal mare alla pianura. Si parte dal punto di noleggio Bike Square sito in Cabella Ligure. Di qui si attravesano gli abitati di Albera Ligure e Cantalupo. Si svolta al primo bivio a destra, in direzione S. Sebastaino Curone. E' una strada secondaria che attraversa le località di Campana e Cavigino quasi interamente sul crinale delle due vallate attigue molto verdeggianti. Il panorama è ricco di visuali ed aparture panoramicche. Si arriva al borgo di Dernice dove si possono ammirare i resti del Castello o la torre saracena arroccata su di uno sperone di roccia arenaria. Questo luogo è oggi assai noto per la produzione ed il commercio del formaggio Montebore, sin dal XII sec. Apprezzato sulle tavole nobili di Genova e Milano, oggi presidio Slow food per la sua storia e per la particolarità di essere fatto con latte crudo vaccino ed ovino che conferiscono un sapore unico a questo prodotto. Visitata Dernice si scende a S. Sebastiano Curone, un grazioso paese fin dall'antichità luogo di incontro e di contrattazioni lungo la Via del Sale (o del cereale, a seconda delle merci), dove i mulattieri in lunghe carovane, quelli provenienti da Genova e quelli provenienti dallo Stato di Milano, si scambiavano i prodotti: per questo in paese si formò una sorta di “centro logistico”con ampi deposti di merci, locande ed osterie, maniscalchi e sensali. Caratteristiche sono le strette vie accuratamente selciate con i vecchi ciottoli di torrente e fiancheggiate da alte case a più piani. S. Sebastaino è nota per essere divenuta negli ultimi anni meta di una delle più importanti fiere del tartufo del nord Italia grazie alla presenza dei fitti boschi che la circondano dove è possibile trovare eccellenti tuberi biachi e neri. Visitato S. Sebastaino si può fare ritorno, passando prima per l'omonima frazione di Montebore dove si può ammirare un panorama unico dominato da verdi pascoli e tramite un breve tratto sterrato si ridiscende attraversando località di Costa Merlassino fino ad arrivare a Cantalupo Ligure e poi a Cabella Ligure seguendo la S. P. 140.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
Questo percorso parte dal punto di noleggio Bike Square di Cabella Ligure. Da qui si prosegue per la statale 140 sino ad Albera Ligure e una volta arrivati in Localita San Nazzaro si svolta a sinistra verso Rocchetta Ligure dove inizia la Val Sisola. Merita una visita il seicentesco Palazzo Spinola sede del Museo della Resistenza e della vita sociale. Proseguendo sulla S.P. 145 si possono scorgere diversi mulini ad acqua. Il primo, a lato della strada in localita' Pagliaro inferiore, ben conservato e funzionante. Proseguendo si arriva alla frazione di Sisola dove il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di vigneti del Timorasso, un bianco autoctono a bacca bianca coltivato solo in queste valli grazie alla particolarità del terreno e del suo clima soleggiato. Proseguendo sulla S.P. 145 si può notare sulla destra il mulino di Pravaglione dopo il quale la strada comincia a salire piu' ripidamente sino ad arrivare a Costa Salata nome che evoca chiaramente il suo passato di percorso commerciale tra la Liguria e il Piemonte. Da qui inizia una lunga discesa dove finisce la Val Sisola e inizia la Val Vobbia e dal Piemonte si passa in Liguria. Si percorre la S.P. 8 arrivando all'abitato di Vobbia. Da qui si prosegue a destra dove inizia una stretta gola, attraverso una strada circondata dai boschi rigogliosi del parco dell'Antola, fino ad arrivare all'ingresso del Castello della Pietra, scolpito tra due speroni di roccia. Il castello, risalente all'anno 1100, è un polo culturale di spiccato valore paesaggistico, perfetta coesione tra natura e storia. Si parcheggiano le bici e si percorre a piedi il sentiero che in circa 20 minuti conduce al castello dove è possibile compiere una visita guidata nei giorni e negli orari prestabiliti. Infine si rientra a Cabella L. seguendo la stessa strada utilizzata all'andata.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
Il percorso parte dal punto di noleggio Bikesquare di Cabella Ligure,di qui si possono risalire le incantevoli e pittoresche valli che si snodano fra le maestose dorsali appenniniche.
Proseguendo sulla strada provinciale sulla sponda destra del torrente Borbera,si sale lungo i fianchi del Monte Ebro e del Monte Chiappo.
Si incontra Cosola , paese dell’alta Val Borbera a 950 metri di altitudine protetto dai monti Ebro e Cavalmurone e circondato da boschi. Oggi gli abitanti “stanziali” sono poche decine ma alla fine dell’Ottocento a Cosola vivano più di novecento persone che traevano il loro sostentamento dal lavoro di una terra dura e difficile, ma di grande fascino ed in una posizione geografica unica, di crocevia in quanto a pochi chilometri dal paese si incontrano i territori di quattro Province e di quattro Regioni ( Piemonte Liguria Lombardia Emilia Romagna) e chi arriva dalla pianura alessandrina può “svalicare” verso le valli del pavese e/o del piacentino godendosi a pieno i paesaggi di un bellissimo angolo di Appennino. Nel territorio vi sono bellissimi sentieri che conducono alle principali vette dei monti più alti della catena di monti dell'Appennino piemontese che guardano il mar Ligure e i paesaggi di montagne e mare visibili sono veramente unici. Proseguendo ,si incontra il passo delle Capanne di Cosola,luogo incantevole per il panorama.
Principali eventi organizzati a Cosola e dintorni:
Festa di Sant’Antonio alla Chiesa Vecchia (Sant’Antunen): Domenica precedente il 13 giugno. Prima di arrivare al paese si incontra una chiesetta in mezzo ai boschi ed ai prati, la vecchia chiesa parrocchiale di Cosola, la prima di cui si abbia notizia, edificata sembra già nel quattordicesimo secolo, dedicata a Sant’Antonio da Padova. La chiesa è veramente piccola, poco più di una cappella e all’interno c’è spazio solo per l’altare e la statua del Santo ma i cosolani di tutte le generazioni sono sempre stati particolarmente legati alla “Chiesa Vecchia” tanto che ancora oggi, ogni anno, la domenica precedente il 13 giugno, data in cui ricorre Sant’Antonio da Padova, si celebra la messa nella chiesetta a cui tutti assistono dal prato antistante. E dopo la messa si festeggia con la merenda contadina nel boschetto di roveri dietro la chiesa e chi vuole può portarsi a casa qualche prodotto locale o un’ottima torta preparata dalle donne del paese e offerta in onore di “Sant’Antunen”.
Festa del pane: A luglio, grazie alla collaborazione di alcuni fornai e produttori che vogliono recuperare grani antichi, farine poco raffinate e metodi naturali di panificazione si organizza la Festa del Pane, una giornata intera dedicata a questo meraviglioso alimento con approfondimenti, prove pratiche, consigli tecnici e degustazioni .
Festa sull’Aia: Ultima Domenica di Luglio. Un tempo i campi intorno a Cosola, su fino alla base dei monti, erano coltivati a grano. Dopo la raccolta del prezioso cereale che avveniva rigorosamente a mano bisognava, come si dice qui, “batterlo” cioè separare i chicchi dalla spiga, unica operazione fatta con l’ausilio di una macchina. Visto che nessuno poteva permettersi di possedere la macchina necessaria, l’intero pese si univa per noleggiare quella di Rosano, le famiglie portavano i loro covoni nelle aie più grandi e si dava il via alle operazioni, così l’arrivo della macchina, anche se il lavoro era faticoso e senza pause, diventava una festa, un momento per aiutarsi tra vicini, condividere il lavoro e gioire insieme del raccolto scampato a mille difficoltà e frutto di tanti sacrifici. Oggi, ogni anno, l’ultima domenica di luglio quello spirito di condivisione, quel fare insieme, quel momento di gioia vera e di allegria rivive nella Festa sull’Aia. La festa, vuole davvero celebrare le vecchie tradizioni contadine anche nel modo di divertirsi con semplicità: un po’ di amici, la musica e il cibo. E’ così che si svolge la festa, un percorso nelle diverse aie - piccoli cortili aperti tra le case - del paese per l’occasione allestite con oggetti d’uso comune nella vita contadina, attrezzi, vecchi mobili accompagnati dalla musica di piffero e fisarmonica. In ogni aia una sosta per gustare sfiziosi piatti offerti dalle “donne dell’aia” e ballare vecchi balli popolari come “la giga” o “la monferrina”. A completare la giornata un mercatino dei prodotti locali e la sera mega raviolata e balli fino a notte fonda.
Festa della patata e Festa della castagna: Prima Domenica di Settembre. Patate e castagne, qualcosa che anche nelle case più povere di Cosola non è mai mancato grazie al lavoro nei campi e a quello nei boschi vicini al paese. Oggi tutto è cambiato ma le patate coltivate nei pochi orti e le castagne raccolte direttamente dall’albero sono ancor più ricercate per la loro indiscutibile bontà e perché elementi veramente biologici e a chilometro zero. A questi due prodotti sono dedicate le feste d’autunno: quella della Patata la prima domenica di settembre e quella della Castagna la prima domenica di ottobre. In occasione della festa dedicata sarà possibile acquistare direttamente ciascun prodotto: le patate di varie tipologie tra cui la patata quarantina bianca genovese prodotta direttamente a Cosola dai soci dell’omonimo Consorzio e le castagne insieme a molti altri prodotti tipici. Ovviamente durante le giornate di festa vengono proposti piatti a base di patate, tra cui delle fantastiche frittelle e le mitiche patatine fritte, o di castagne come le fantastiche caldarroste il tutto come sempre accompagnato da buona musica e l’immancabile allegria.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
Questo tour panoramico parte da Cabella Ligure per raggiungere Carrega Ligure, cuore del Parco Naturale Alta Val Borbera.
Si passa dal versante destro a quello sinistro del torrente Borbera attraverso il ponte delle Bocche, ci si inoltra in una stretta valle dominata dalle cime più belle dell'Appennino ligure-piemontese, il Legnà, il Carmo, il Monte delle Tre Croci e l'Antola, dove ha inizio l'altro parco, in territorio ligure, il Parco Antola.
Aggrappati alle pendici dei monti si alternano una serie di borghi, molto caratteristici: Daglio, Cartasegna, Magioncalda, Vegni e Campassi. Risalendo la valle si giunge a Carrega Ligure, sede del Parco Naturale Alta val Borbera, dell'Ecomuseo dei Sette Ricordi e del Museo di Cultura Popolare. Tra queste montagne nel 1943/44 si organizzarono i primi nuclei della Resistenza e furono paracadutati i membri delle missioni inglesi e americana.
Risalendo i tornanti della "strada della Resistenza" si incontrano i ruderi dell'antico castello di Carrega, e si arriva quindi a Capanne di Carrega da dove si gode un panorama stupendo della Val Borbera e della Val Trebbia. Fra le località di Capanne di Carrega (Piemonte) e "Casa del Romano" (Liguria), nella tarda primavera, si ammira una stupenda fioritura di narcisi.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
Un anelllo che si snoda in una delle zone più panoramiche della Val Borbera, con partenza dalla località Campana, frazione di Cantalupo Ligure. Qui la visuale è sulle formazioni rocciose che danno luogo alle Strette di Pertuso, uniche in Europa per estensione e dimensioni. Lo sguardo si perde tra le creste collinari e i vigneti di Timorasso che da alcuni anni sono ritornati protagonisti del paesaggio della Val Borbera. Il Timorasso doc è un bianco prodotto dal vitigno autoctono a bacca bianca coltivato solo in queste valli grazie alla particolarità del terreno e del suo clima soleggiato. Si raggiunge la vicina frazione di Cavigino, percorrendo una strada di crinale che a seguire conduce a Dernice. In questo Comune si trova la frazione di Montebore da cui prende il nome il rinomato formaggio, raro ed antichissimo, già conosciuto dal XII sec., presente sulla tavola degli Sforza, Duchi di Milano, nel 1489, e apprezzato da Leonardo da Vinci. A Dernice è possibile vedere esternamente le vestigia dell'antico Castello. Si prosegue fino a raggiungere il borgo di S. Sebastiano Curone, uno dei Borghi più belli d'Italia, conosciuto per l'importante Fiera nazioanle del Tartufo. In zona è possibile degustare un altro rinomato prodotto locale: il salame Nobile del Giarolo, il cui nome deriva dagli importanti riconoscimenti a livello internazionale che questo insaccato ha avuto nel 1889, all'esposizione internazionale di Parigi, in occasione del centenario della rivoluzione francese, in cui il salame venne premiato con diploma e medaglia d'argento. Terminata la visita, si ritorna ripercorrendo il viale alberato e prendendo il bivio verso Cascina Casati. La strada inizia a salire dolcemente, fino ad arrivare a Montacuto, passando per la S.P. 114. Si prosegue raggiungendo il paese di Giarolo e a seguire Borgo Adorno (dove è possibile visitare l'omonimo Castello, per rientrare in località Campana.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
Si parte dal punto di noleggio Bike Square di Mongiardino e si seguono le indicazioni per Roccaforte e Grondona. Il percorso è interamente su strada asfaltata di basso traffico. Raggiunto il punto panoramico di Roccaforte e S. Martino si inizia una lunga discesa fino al caratteristico borgo di Grondona, attraverso un territorio verdeggiante e profumato ricco di numerose essenze arboree. Il borgo ricorda quelli medievali dell'entroterra Genovese, con edifici costruiti in pietra locale.Tra le numerose atrattive storiche vi sono la Chiesa dell'Annunziata e la Chiesa di S. Maria dell'Assunta, entrambe romaniche, la torre cinquecentesca superstite del Castello Doria e l'antico ponte in pietra.Ci si può fermare per assaporare i prodotti tipici locali della valle Spinti tra cui spicca l'aromatico miele.
Trascorsa una rinfrescante pausa nella quiete e nel verde si ritorna a Sisola per la riconsegna delle ebike.
.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
Questo percorso, che attraversa sia l'Appennino Ligure sia quello Piemontese, ripercorre in gran parte le strade dell'Appennino Bike Tour (promosso dal Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, Confcommercio Imprese per l’Italia, Confcommercio Ascom Bologna e Vivi Appennino e per la prima volta viene percorso istituzionalmente nel 2017 dai rappresentanti di Istituzioni del territorio portando il drappo tricolore da Municipio a Municipio). Il Giro nasce con il progetto di una Ciclo-Via d’Italia attraverso le strade secondarie dell’Appennino.
La partenza avviene nel punto di noleggio Bike Square di Cabella Ligure, di qui percorrendo la statale 140 si attraversa iL comune di Albera Ligure e da qui si gira a sinistra e si attraversa il centro abitato di Rocchetta Ligure. Da qui il percorso si fa più impegnativo ma decisamente piu' panoramico attraverso i comuni di Roccaforte Ligure e di Isola del Cantone. Qui l'impegno è discontinuo ma elevato. Il panorama e la natura incontaminata fanno presto dimenticare la fatica. Attraversato l'abitato di Isola del Cantone si prosegue verso Ronco Scrivia (uno dei 40 comuni tappa del tour tra cui Brallo di Pergola). Da qui si entra nel Comune di Vobbia facente parte del Parco Regionale Naturale dell'Antola. Attraversato l'abitato del piccolo comune di Vobbia, si imbocca la strada sp.81 che si trova a circa a metà tra l'abitato di Vobbia e la localita' Mulino di Salata di Mongiardino Ligure, luogo di confine tra Liguria e Piemonte, sulla strada che conduce in Val Borbera. Attraversato un ponte e superato sulla sinistra il bivio per Arezzo, si costeggia sulla destra, il torrente Vallenzona, costeggiando piccoli borghi rurali. Il territorio e' scarsamente popolato, la strada attraversa una serie di macchie boschive, in prevalenza di latifoglie, interrotte da zone prative. Il fondo e' in buono stato fino a Vallenzona .
Benché la meta sia ancora lontana, appare gia' la Cappella di San Fermo, altissima sul monte. Qui oltre ad entrare nel territorio Piemontese e nel neonato Parco dell'alta Val Borbera, si attraversano i comuni di Mongiardino Ligure e di Carrega Ligure. Il Valico di San Fermo si trova sotto la Cappella di San Fermo (1177 m) che e' raggiungibile grazie ad un ripido sentiero. Da qui si gode di una spettacolare vista sull'Appennino e sulle Alpi Occidentali. Il valico e' posto sul crinale dell'Antola, lungo un'antica via del sale. Da qui si torna al punto di noleggio di Cabella Ligure.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
Questo tour in ebike vi permette di scoprire, senza troppa fatica, la bellezza della Val Borbera.
Attraversando il territorio di Albera Ligure sarà possibile ammirare i vigneti coltivati a Timorasso recuperati in questi anni dal Collettivo Barban.
Pedalando e chiacchierando vi imbatterete nel Mulino di Santa Maria per arrivare poi in cima al Castello di Borgo Adorno. Da qui il paesaggio è mozzafiato.
Una volta arrivati a località Campana, si può scegliere se proseguire in direzione Cantalupo Ligure oppure prolungare di qualche chilometro per dirigersi verso la Val Curone,
Il tratto di strada tra i piccoli centri di Cavigino e Vigoponzo vi regala ancora una vista spettacolare sulla Val Borbera e la vicina Val Curone.
Il ritorno: Rochetta Ligure e la Val Sisola.
Da Cantalupo Ligure si ritorna verso Rochetta Ligure, costeggiando il Borbera.
A Rocchetta Ligure si può visitare il Palazzo Spinola che fu residenza estiva della famiglia Spinola di Genova. Nel palazzo potrete trovare anche un piccolo Museo della Resistenza e della vita contadina.
Dopo aver attraversato il paese di Rocchetta Ligure si costeggia il Sisola, sino all’omonima località, dove trovate anche qui i vigneti di Timorasso.
Da Sisola si ritorna a Cabella Ligure da una stradina minore con una pendenza piuttosto decisa e in piccola parte sterrata.
Arrivati nel paese di Cremonte ci si può godere la vista di Cabella Ligure dall’alto.
Si può terminare il tour ritornando al punto di noleggio Bikesquare di Cabella Ligure.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
La Via del sale è un insieme di antichi percorsi commerciali che mettevano in comunicazione la
pianura Padana con il mar Ligure: il sale infatti, utilizzato per la conservazione dei cibi, era la più
preziosa delle merci trasportate dai muli o dai carri, insieme all'olio ligure in cambio del vino e di
altri prodotti.
Una di queste vie collegava la Val Borbera con il territorio di Genova.
Questo itinerario propone di ripercorrere l'antica Via salata con partenza in ebike da Mongiardino
Ligure in Val Borbera, in una delle zone più verdi e ad alto valore naturalistico del basso Piemonte.
Se invece si vuole abbreviare il percorso di circa 20 km è possibile partire da Casella nell'entroterra
di Genova. L'e-bike vi consentirà comunque di percorrere anche lunghi tratti in salita senza fatica.
L'itinerario prevede di percorrere strade asfaltate di basso traffico che attraversano piccoli borghi
come Casella, Montoggio, Scoffera, Pannesi e Uscio con arrivo in giornata a Camogli.
Questi territori da sempre terre di passaggio, sono disseminati di reperti storici quali torri
d’avvistamento, chiese, piccoli borghi arroccati, ponti antichi, palazzi storici, segni delle antiche
civiltà contadine che si accompagnano a ricchi spunti naturalistici e ambientali: panorami unici con
spettacolari fioriture di specie protette e grandi distese di boschi dove oggi è tornato a vivere anche
il lupo. La particolare posizione geografica fa convivere l’ecosistema montano con quello
mediterraneo: da non perdere sono le fioriture primaverili che colorano i prati d’altura, il foliage
autunnale dei boschi o semplicemente un bagno estivo nelle fresche acque del torrente Borbera.
Trascorsa la serata e la notte a Camogli, dopo aver ricaricato le e-bike è previsto il rientro a Casella
o a Mongiardino intervallando la pedalata a soste nei piccoli borghi anche per degustare i molti
prodotti tipici sia quelli di montagna sia quelli dell'entroterra Ligure con una varietà uniche di
formaggi, paste e ravioli fatti a mano, vini liguri e piemontesi, ottimi funghi e i rinomati tartufi
bianchi della Val Borbera.
Se si vuole viaggiare senza nessun tipo di bagaglio è possibile richiedere in fase di prenotazione
delle e-bike il servizio di sherperaggio.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera
Cosa può esserci di più green di una vacanza in e-bike che parte dal centro di Genova (Piazza
Manin) con il trenino storico Genova - Casella ed arriva in Val Borbera, in una delle zone più verdi e
panoramiche dell 'Appennino Genovese? Da Casella, al termine dell'emozionante risalita di circa
un'ora con lo storico trenino, potrai continuare su una potente e-bike che senza fatica ti farà scoprire
con una facile pedalata assistita un territorio ricco di storia in un contesto naturale e di quiete dove
ad ogni angolo potrai scoprire scorci e panorami inaspettati.
Potrai noleggiare l'e-bike e percorrere uno degli anelli consigliati dall' app di BikeSquare in cui
trovare punti d'interesse e di ristoro dove degustare i formaggi e i vini locali come il Timorasso e il
Montebore. Oppure potrai pernottare in una delle strutture ricettive della Valle Borbera ed
assaporare i deliziosi piatti tipici godendoti la frescura ed il silenzio di un territorio ricco
di spunti naturalistici tutti da scoprire, come i panorami mozzafiato di Vendersi, il Castello di Borgo
Adorno, le strette di Pertuso, uno dei dei canyon più lunghi d'Italia, le cascate di Gordena e
l'imponente Castello della Pietra in Valle Vobbia.
Se si vuole viaggiare senza bagaglio si può richiedere il servizio locale di sherperaggio di BikeSquare.
in Val Borbera, ad Arquata Scrivia, a Gavi, al borghetto di Borbera